ADDIO VELOCE…

25 maggio 1779

 

Vi giungerà la mia ultima lettera mentre gli zoccoli del mio cavallo calpesteranno senza cessa il sentiero impervio e lungo che mi porterà a Le Havre, laddove mi attende la nave che da mesi ritma i miei sonni con la salita dell’ancora, con la sua prossima partenza. L’oceano mi attende in una lunga traversata e poi una terra che non conosco, gente che non comprenderò, battaglie che combatterò perché devo farlo, perché ho scelto di farlo.

Quanto ho mentito in questi mesi, a me stesso, a voi, a Dio che non mi ferma! Quante scuse ho trovato per giustificare questo mio viaggio dal ritorno incerto e quanto ho riso amaramente con l’aiuto segreto di un liquore pregiato o di un vino scadente! Fuggo da voi, mia regina, pur nell’ammissione del mio grande amore, pur con il ricordo dei nostri fugaci quanto innocenti incontri, pur nel dolore di una consapevolezza scomoda e tormentosa. Fuggo da voi che non sapete trattenere il sentimento che vi lega a me e non vi accorgete degli sguardi attenti che ci circondano, quando giungo come un ladro nel vostro eremo scintillante. Fuggo dalla maldicenza che se solo vi sfiorasse, farebbe di me un reietto nel vostro mondo e mai vorrei esser interdetto da Versailles, sapere di non aver speranza di potervi vedere anche solo di sfuggita. Fuggo, mio angelo dagli occhi del cielo terso, dall’amore che mi lancina e che mette a dura prova il mio essere uomo, perché io vi prenderei, se solo potessi, e vi porterei via, nella mia terra, nei boschi nascosti che nessuno conosce e vi farei mia per sempre sposandovi sacrilego davanti al dio decaduto della mia gente. Perdonate il mio discorrere sconnesso, blasfemo e terribile per orecchie pie come le vostre. Perdonate questo mio addio violento e veloce, non posso guardarvi ancor una volta, non partirei più e il pettegolezzo ci travolgerebbe come fiume nero, come onda funesta. Vi amo, lo dico in questa lettera che è l’ultima in terra francese; vi amo come non amerò alcuna donna che giaccia nel mio letto freddo e inutile! Vi penserò, mia regina… ogni colpo inferto sarà per voi e per il vostro Regno che renderò glorioso con il mio sangue, se sarà necessario. Vi amo, mia stella delle Alpi distanti… ricordate di me solo questo, se potete.

 

In fuga sempre vostro

 

Fersen

 

che ne permetterà il viaggio oltre un oceano che non conosco.

 

(LETTERA IMMAGINATA DALLA SCRITTRICE BARBARA RISOLI)

Una risposta a "ADDIO VELOCE…"

  1. Complimenti, Rix, ti sei calata benissimo nella parte… non è che in una vita passata hai vissuto davvero alla corte di Maria Antonietta?!

    Scherzo, però, la lettera ti è davvero venuta molto intensa e credibile.

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